martedì 24 novembre 2015

La “mano” di Brunelleschi su fortificazione in Valdelsa

FIRENZE – Il professore Massimo Ricci, docente di tecnologia dell’architettura dell’Università di Firenze, esperto del Forum Unesco “University and Heritage” di Valencia, e anche uno tra i maggiori studiosi mondiali della Cupola del Brunelleschi, sta per pubblicare i risultati di una sua nuova ricerca sulla rivista fiorentina “Pegaso“.  Gli studi riguardano la possibilità di una costruzione realizzata dal Brunelleschi.  Sembra infatti in base alla ricerca che il Brunelleschi in concomitanza con la Cupola del Duomo di Firenze, abbia anche diretto i lavori di una importante fortificazione in Valdelsa.  Il professore rivela che il grande architetto rinascimentale, quando stava realizzando la Cupola, ogni tanto si assentava per “motivi personali” allo scopo di recarsi appunto in Valdelsa. La fortificazione in questione, che lui stesso aveva progettato, sarebbe il castello di Oliveto, residenza all’epoca della famiglia Pucci, posto sulla sommità di una collina del territorio di Castelfiorentino (Firenze).
«Ho iniziato questa ricerca un anno fa – anticipa Ricci – e fin dal momento in cui mi sono trovato di fronte al castello di Oliveto ho pensato che questa struttura potesse essere opera del grande maestro Brunelleschi. Un dispositivo strutturale interno del castello, che non poteva esistere dal punto di vista statico, mi ha convinto definitivamente della paternità progettuale e architettonica brunelleschiana».  «C’erano già alcuni indizi – prosegue Ricci – che potevano avvalorare una simile ipotesi: in primis la conformazione strutturale del castello, consona alla sua architettura. In secondo luogo il materiale utilizzato, che non era la pietra (normalmente impiegata per simili fortificazioni) bensì i mattoni, un materiale per l’epoca innovativo e che Brunelleschi stava utilizzando per realizzare la Cupola di Firenze».
«Il fatto, poi – aggiunge Ricci – che Puccio Pucci, costruttore del  Castello, avesse incaricato Filippo Brunelleschi di progettarlo è comprensibile anche per un altro motivo: si conoscevano bene».  «La famiglia Pucci, tramite Giovanni di Antonio Pucci, fratello di Puccio, con il contratto del 13 marzo 1420, forniva calcina e sabbia per il cantiere della Cupola fiorentina, ed ebbe sicuramente contatti diretti con il Brunelleschi che, come è noto, controllava personalmente tutti i materiali che si impiegavano nel grande cantiere»...

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