martedì 24 novembre 2015

I portale della Sainte Madeleine a Vezelay

Importante meta di pellegrinaggi lungo la strada per Santiago di Compostela la chiesa del monastero di Vezelay, dove si credeva fossero custodite le reliquie di Santa Maria Maddalena, risente dell'influenza di Cluny III da cui dipendeva giuridicamente. La chiesa fu ricostruita intorno al 1100 e pesantemente restaurata dall'architetto Viollet Le Duc tra il 1840 e il 1859 al seguito della caduta in rovina del periodo della rivoluzione francese. L'influenza di Cluny si avverte nel nartece che precede la chiesa (1120 - 1140) strutturato su due piani che poggiano su possenti pilastri con colonne addossate. Tuttavia completamente diverso dal modello è lo sviluppo verticale limitato a due soli piani: archi a pieno centro separano le navate, volte a crociera divise da grandi archi traversi coprono le campate.
La decorazione scultorea eseguita tra il 1120 e il 1150 rivela l'intervento di diverse botteghe di scultori. Il portale che dal nartece da accesso alla navata centrale della chiesa reca nella lunetta un tema iconografico piuttosto raro che non trova riscontri in altre chiese. Cristo al centro appare nell'atto di inviare gli apostoli ad evangelizzare il mondo cui fanno riferimento le figure nell'architrave e negli scomparti radiali dell'archivolto. Nei due archivolti si dispiegano invece le raffigurazioni dei segni zodiacali e dei lavori dei mesi mentre all'esterno compaiono motivi vegetali. L'opera presenta i caratteri tipici della scultura borgognona. Il motivo della Pentecoste viene interpretato in modo tragico e visionario: lo Spirito Santo si manifesta sotto forma di lame di luce che, partendo dalle mani del Cristo, colpiscono fisicamente le teste degli apostoli. L'evento miracoloso sconvolge l'ordine naturale della composizione con un forte impatto emotivo che si traduce nell'estremo allungamento delle figure scompostamente atteggiate e rivestite da panneggi ...
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